I topi forse hanno il gusto del creme caramel, ma siccome non ho nessuna intenzione di mangiarli, non potrò mai saperlo.
(Quentin Tarantino)

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E’ proprio quando pensi che l’ultima nuvola non sia più un pericolo che devi esser attento perché sarà quella a causarti l’ultimo ostacolo verso casa. Gran massima..

Eccoci qui all’ennesima partecipazione massiva alla Mangialonga. Quest’anno la meteo sembrerebbe clemente dopo gli ultimi anni di pura “sfiga”. Ma diffidare é meglio (v. sopra).

Simovise Gamgee,  il maestro Tuctoxfare (il peregrino dai piedi lunghi e pelosi) e Boromiri dal Piercing dei sospiri e dalle fiacche grosse come piattole austroungariche partono da Granburrone sul presto (07.00) superando le terre selvagge della Prella e raggiungendo la Compagnia del Vinello ad orario prestabilito (08.40). Freschi come un foruncolo di Suarz e come un unghia incarnata di Piff.

Raccolto ciò che ci vien dato dal consiglio di Elrond (lo staff della Mangialonga) e dopo la classica foto di rito ci appropinquiamo ad affrontare il nostro destino al suon di un corno in preda a spasmi dopo un concerto dei Crazy Stools (per dire..).  Il richiamo giunge sino alle terre di Noe che si trova ancora appollaiata su un ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno. Si parte con la colazione (Caffé, Treccia, Succo) per proseguire più sopra con La buonissima Piadina di Esperance accompagnata dalla birra Matta.

L’anello del potere (una racchetta da squash) di cui é portatore Padron Frodo (Shaggy) ci attira verso l’elemento luppolato ma resistiamo alla tentazione. Chi schiaffeggiamo l’un l’altro (più forte sarà il colpo assestato sulla testa di Gimli Caccia perché portatore di pantaloni attillattisimi alla Bee Gees. Abominevole).

La tappa successiva ci regalerà i favolosi formaggini dell’azienda Agricola Poma accompagnati dal buon Cadenazzi. Un ottimo accostamento. La fiatella inizia ad assumere i connotati di Gollum. Le mosche ci stanno alla larga. Recuperiamo un po’ di vino “da passeggio” per involarci verso la zuppa di ceci presso la Cantina Parravicini. Un ottimo accompagnamento musicale ci riporta ai bei tempi di  Johnny Cash. Rimarremo a lungo nel luogo per goderci la musica, il cibo e l’ottimo vino.

Ripartiremo direzione salumi Rapelli e vino Zanini nell’incantevole cornice del Colle degli Ulivi dove ci intratterremo finché un orda di Nazgul ci farà ragionare sulle tappe rimanenti.

Prossimo giro prossima cantina signori: eccoci raggiungere la Cantina Trapletti dove i classici ottimi ravioli all’aglio orsino (fiatella effect) accompagnati dall’ottima carrellata di vini ci stabilizzeranno in loco per un ora e passa. Dopo qualche schiaffo di ripiglio e aver goduto nuovamente appieno delle aderenze di Gimli (dita in bocca alla Alf) procederemo verso una meta ambita dove ci attende il buon Gandalf Beba che con il suo bastone “Miiiiiiiiirabolante” veglia sulle sorti del Bue Austriaco.

“Ci starebbe bene Pippo a girare arrosto” pensa qualcuno ma forse sono attimi di delirio passeggero.

Nel vigneto sovrastante scorgiamo anche i resti di Legolalbisao che con il suo arco e le sue frecce spezza cuori peggio di Salah le speranze della Roma.  Eroe.

Il panino é come sempre ottima cosa e ci dona le forze per affrontare la salitella verso Mezzana. Breve assaggio del Sambì e della Tisana per poi a ripartire verso Balerna, direzione S. Antonio (ribattezzato S. Frank Stoppa).

 

 

Che dire. Ho voluto lasciarvi godere appieno della diligenza di quest’uomo che con periglio si batte per i diritti degli scarafaggi affinché siano foraggiati costantemente

A Balerna ci delizieremo con la Luganighetta in Umido e del Vino. Sullo sfondo l’opera degna di nota del buon Frank. Onore a lui.

Sosta nove siori…Cantina la Costa che ci offre una buonissima polenta Uncia che divoriamo come se non ci fosse una dieta. Kappa assiste impotente all’aumento di lipidi e liquidi smisurato. L’effetto della polenta é quello di un autopostale guidato da Gerry Brazz sullo stomaco ma ne é valsa la pena e ci dirigiamo verso la penultima tappa (per fortuna in discesa) nei pressi di Coldrerio dove degustiamo del formaggio con l’ultimo vino proposto (Cantina Sociale).

Ma ci manca un passaggio..I digestivi. Li ritroveremo nei pressi del Liceo dove l’Azienda Agricola Bianchi li ha messi belli in mostra. Un ottimo gelato della gelateria Golosi di Natura ad accompagnare. Questa é l’ultima tappa. Ci soffermeremo sul prato a raccontarcela. E’ tempo dei saluti per alcuni, per altri l’ormai classico tradizionale finale Mercato Coperto-Cena (Anatolia).

Un ottima edizione dove registreremo il nostro personale record di percorrenza: 08.40-17.30 ca. Non male.

M.